
Sebbene possa facilmente essere confusa con una pianta per il superficiale strato mimetico di scaglie legnose e fogliame, la Vulva Vulgaris appartiene al regno animale. Attraverso la lubrificazione delle grandi labbra superiori tramite uno speciale liquido ricco di carboidrati, la creatura è solita attirare insetti e atropodi di ogni specie dei quali si ciba voracemente. E' dall' adattamento a quegli ambienti caratteristici del Mesozoico, come paludi, torbiere, in cui il suolo per la forte acidità è povero o privo di nutrienti e azoto, che quest'ultimo viene così integrato dalla pianta attraverso le digestione delle proteine animali. La peculiarità di questo animale è la coincidenza anatomica tra cervello e clitoride. Ha dell'incredibile la scoperta che il loro clitoride, adeguatamente stimolato grazie alla masticazione, è in grado di attivare il sistema encefalico. La dottoressa Mario Luigi, docente di xenozootica all'Università di Pisa, ne ipotizza il plausibile funzionamento:"Spesso la Vulva rimaneva ferma per giorni in uno stesso luogo ad attendere la preda, in quanto, senza nutrimento, non poteva avvenire la conseguente stimolazione del cervello-clitoride e, dunque, l'attivazione del sistema nervoso. Non era altri che uno straordinario sistema di propulsione cerebrosessuale". Ma la sussistenza delle creature fu difficoltosa a causa delle frequenti incursioni di Fallosauri che ne abbatterono diversi esemplari a colpi di testicoli.