Siamo occhi di uno stesso volto che vivono lo strabico sogno di potersi scrutare,
aldilà del setto nasale
di ogni barriera anatomica,
quando le nostre comuni radici collidono nel cervello e nell'anima.
Ma se così non fosse fuggirebbero i bulbi oculari dall'incavo,
costantemente in grado di vedere e ammirarsi
a tratti
rotolare sul pavimento in modo discontinuo
VUM VUM: la pupilla dell'amato
VUM VUM: il corpo cieco che stramazza a terra
VUM VUM: la parete legnosa della stanza
VUM: pavimento/soffitto
VUM VUM: PARET...SPLAT.
E gli specchi dell' anima giacciono lì,
in una bianca poltiglia sullo stipite e ti chiedi
perchèperchèperchè ti hanno lasciato ti hanno ti lasciatohanno
astinente, brancolante scarto del mondo
col palato asciutto
un amore spappolato
e delle pupille
scheggiate da un' occhiata
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