Mi sveglio con la bocca secca. Il fantasma di mio nonno mi cinge alla vita abbracciandomi teneramente. Gli spiego che il suo posto non è lì, non dovrebbe stare lì, non da morto. Mi guarda con il buio delle sue orbite, prive della scintilla dell'intelletto. Mi scrollo ectoplasma dalle ascelle e vado in cucina. Ogni mezzanotte dei giorni dispari si spalanca un cimitero vichingo nei ripiani adibiti alla verdura e agli yogurt. Rimangono liberi quelli per le bistecche. Lascio perdere. Lo spettro del mio avo dorme a stella occupando la piazza e mezzo del futon (un tempo luogo ospitale). Mi siedo al computer. Ho sonno. Ho sete. Voglio uccidere. Guardo un film. Mio nonno si gira mugolando, è tutta una finta: gli spettri non hanno incubi.
l'ammirazione nei tuoi confronti va crescendo!:)
RispondiEliminainfatti i vichinghi avevano già capito tutto dei tatuaggioni minimal.
RispondiEliminaconcordo:la chiave di tutto è il mare rosso!
RispondiEliminaCopiose mestruazioni a tutti.
RispondiEliminasi!
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